Nel volume di saggi recentemente pubblicato – Gleich geht die Geschichte weiter, wir atmen nur aus(Kiepenheuer & Witsch 2022) – Tanja Maljartschuk espone la sua visione dell’Ucraina a partire dal 2014, all’epoca delle proteste di Piazza Maidan, quando la Russia occupò la parte orientale del paese e procedette all’annessione della Crimea in violazione del diritto internazionale. Queste azioni, che allora non vennero prese sufficientemente sul serio dall’Occidente, erano già chiari segnali dell’aggressione militare che dal febbraio del 2022 sta travolgendo il paese e scuotendi tutta l’Europa.
L’autrice passa in rassegna sia episodi passati che la crudele attualità della guerra, chiamando all’appello i „suoi“ testimoni personali e alternando toni teneri e ironici a passaggi crudi e spietati. Gli effetti della politica espansionistica guerrafondaia della Russia sul suo paese e la sua gente non vengono presentati alle lettrici e ai lettori in modo plateale, la presa di coscienza avviene in maniera lenta e sottile, ma intensa e duratura. Cosa significa provenire da un Paese il cui diritto di esistere viene messo violentemente in discussione? Come può, in queste condizioni, una nazione trovare se stessa? Come può affrontare l’indignazione e la rabbia che la guerra provoca giorno dopo giorno?
Mentre nel 2014, sulla scia del Maidan, prevaleva ancora un senso di risveglio e speranza, oggi regna solo la rabbia e la volontà di resistenza contro la violenza imperialista che sta devastando il Paese. I saggi di Tanja Maljartschuk ci raccontano la lotta quotidiana per la sopravvivenza, la lotta per la propria dignità, integrità e identità. Raccontano però anche quanto sia necessario narrare i fatti, una narrazione che testimoni l’attonito sbigottimento che ci pervade di fronte alla brutalità e alla barbarie. L’autrice è una scrittrice straordinaria che utilizza la scrittura contro la cancellazione della storia ucraina.
Lettura e colloquio con l’autrice e il Professore Kurt Scharr dell’Istituto di Storia ed Etnologia Europea dell’Università di Innsbruck. Moderazione: Erika Wimmer Mazohl
Tanja Maljartschuk, nata a Ivano-Frankivsk nell’Ucraina occidentale nel 1983, ha studiato filologia e dopo la laurea ha lavorato come giornalista a Kiev. Nel 2011 è emigrata a Vienna e, dopo aver ricevuto il Premio Bachmann nel 2018, si è fatta conoscere come scrittrice in tutto il mondo di lingua tedesca. Dopo diversi racconti e romanzi, il romanzo “Blauwal der Erinnerung” (Kiepenheuer & Witsch 2019) ha recentemente riscosso grande attenzione.
Kurt Scharr, professore universitario, ha studiato storia, sociologia ed economia, oltre alla lingua russa. È considerato un esperto della storia culturale della Bucovina e della storia dell’Europa sudorientale.