Nel suo Diario di un‘invasione Kurkov registra tutto ciò che sperimenta, sente e conosce. Attraverso le sue parole impariamo cosa significa vivere in guerra, nel bel mezzo dell’Europa, in seno alla società di uno Stato sovrano che da 30 anni lotta per la libertà guardando a Occidente. Le accuse che la propaganda russa rivolge all’Ucraina, ad esempio che sia sotto un regime nazista, secondo Kurkov non corrisponde alla realtà, né storicamente né in relazione al presente. L’ingiustizia di questa guerra e l’aggravarsi quotidiano delle sofferenze della popolazione indignano lo scrittore, che tuttavia si astiene da qualsiasi aggressione. Descrive invece la vita quotidiana in uno stato di emergenza, racconta i pericoli della fuga o il terrore dei bombardamenti. E sa bene di cosa si tratta: “L’Ucraina sarà libera, indipendente ed europea, oppure cesserà del tutto di esistere”.
Andrei Kurkov è uno degli autori più importanti dell’Ucraina. Nato nella Leningrado sovietica, è cresciuto in Ucraina e ha vissuto a Kiev fino a prima dell’invasione russa del 2022. La sua lingua madre è il russo. Pur dichiarando che continuerà a scrivere i suoi testi di finzione in russo, nei suoi saggi ricorre ad altre lingue. I suoi romanzi pubblicati finora raccontano i lati bizzarri e dolorosi della vita, il coraggio e la speranza, il passato e il presente. Opere tragicomiche come Picnic sul ghiaccio, che descrivevano con immagini bizzarre l’impotenza e la disperazione post-sovietiche, hanno reso Andrei Kurkov famoso in tutto il mondo già negli anni Novanta. Il suo ultimo romanzo, Sansone e Nadjeschda, è stato pubblicato in traduzione tedesca solo poche settimane fa.
Kurkov è presidente del PEN club ucraino. In questa funzione prende posizione, sapendo di rendersi così vulnerabile agli attacchi. In un momento in cui la letteratura russa viene letta in modo critico in Ucraina e spesso condannata come violenta o bellicosa, l’autore, pur schierandosi in modo chiaro, cerca tuttavia di assumere un atteggiamento differenziato.
Diario di un‘invasione è uscito recentemente da Haymon a Innsbruck. È stato tradotto dall’inglese da Rebecca de Wald.
Con Andrei Kurkov dialogherà Eva Binder, docente all’Istituto di Slavistica presso l’Università di Innsbruck. Moderazione: Erika Wimmer Mazohl